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Kos e Rodi

La mia esperienze di viaggio nelle isole del Dodecanneso.

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Rodi vecchia

Introduzione

Rodi vecchia II cuore di Rodi citta e il centro storico, racchiuso all'interno della sua imponente cinta muraria. Benche sia meglio esplorare la città la mattina presto per evitare l'affollamento turistico delle ore di punta, a prescindere dal momento in cui visiterete Rodi basterà allontanarsi dalle vie e dalle piazze principale per ritrovarsi in un labirinto di vicoli deserti. A nord si estende gran parte della citta nuova, un vero e proprio monumento al turismo organizzato non privo, tuttavia, di qualche luogo di interesse artistico e culturale.
La citta vecchia è ufficialmente divisa in tre settori: il Kollakio, o Quartiere dei Cavalieri, la Hora e il quartiere ebraico. Il Kollakio occupa il settore settentrionale, più o meno delimitato dalle vie Agisandrou e Theofiliskou che corrono da est a ovest, e include gran parte dei monumenti medievali del centro storico. La Hòra, spesso chiamata "quartiere turco", è essenzialmente una zona commerciale dove si trova la maggior parte dei negozi e dei ristoranti della città. Le arterie principali di questo quartiere sono Sokratous e il suo prolungamento verso nord, Orfeus. La moschea di Solimano La zona e delimitata a est da Perikleous, oltre il quale si estende il tranquillo quartiere ebraico, prevalentemente residenziale. Si può accedere al centro storico attraverso nove porte principali (pyles) e due porte di accesso ai bastioni. Nel suo insieme la città vecchia presenta un miscuglio di architettura bizantina, turca e latina, un intrico di vicoli tortuosi e silenziosi in cui è tanto facile perdersi quanto ritrovare la via d'uscita - interrotti da piazze gremite di gente.
La zona commerciale della città nuova si estende a nord del centro storico e può essere esplorata facilmente a piedi. Mentre i negozi si concentrano nei due isolati che circondano Plateia Kyprou, il quartiere degli alberghi e quello delimitato da 28 Oktovriou e G. Papanikolaou. Pochi passi a nord del centro storico si apre la piazza principale, Plateia Rimini, nei pressi della quale sono dislocati gli uffici turistici, le autostazioni e il principale posteggio dei taxi. Il porto commerciale, dove attraccano le navi dirette all'estero e i traghetti più grandi in servizio nell'arcipelago, è situato a est della città vecchia mentre il porto di Mandraki, utilizzato dalle imbarcazioni turistiche, dai traghetti piu piccoli, dagli aliscafi e dagli yacht privati, si trova più a nord.


Città Vecchia

Mura della città vecchia In epoca medievale, i Cavalieri di San Giovanni risiedevano nel Quartiere dei Cavalieri mentre il resto della popolazione abitava nella Hòra. Le mura difensive della citta, spesse ben 12 m, sono normalmente chiuse al pubblico ma possono essere esplorate partecipando a una visita guidata con partenza dal cortile del Palazzo del Gran Maestro.
Quartiere dei Cavalieri
Ingresso della città vecchia II punto di partenza ideale per visitare la città vecchia è la Via dei Cavalieri (Ippoton), un'imponente strada lastricata su cui si affacciavano le residenze dei membri del1'ordine. 1 Cavalieri erano divisi in sette 'litigue' a seconda del loro paese di origine, ossia Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Aragona, Auvergne (Alvernia) e Provenza. Ogni gruppo linguistico, guidato da un balivo, era responsabile della difesa di una parte dei bastioni. Il Gran Maestro, colui che era a capo dell'ordine, viveva invece nel palazzo. I Cavalieri erano divisi in soldati, cappellani e ministri, questi ultimi preposti all'assistenza dei malati.
Ancora oggi la via è pervasa da un'aura di nobilta e di inviolabilita benche ora questi antichi palazzi siano per lo più occupati da uffici moderni. L'inizio della via Ippoton Gli alti edifici si susseguono senza soluzione di continuita formando im'unica parete di blocchi di pietra color miele, lunga 600 m è interrotta soltanto da enormi portali e finestre ad arco. I palazzi riflettono lo stile architettonico gotico dei paesi di origine dei Cavalieri e, con la loro struttura compatta simile a un bastione, infondono un armonioso senso di unità. E Tuttavia, a una piu attenta osservazione, risultano evidenti le raffinate decorazioni proprie di ciascun edificio.
La via Ippoton Partendo dall'estremità orientale della via, si incontrano sulla destra 1'Albergo dell'Ordine della Lingua d'ltalia (1519) e, accanto, il Palazzo di Villiersde I'llc Adam al quale, dopo la conquista della città da parte di Solimano, spettò il compito umiliante di organizzare la partenza dei Cavalieri dall'isola. Il palazzo successivo è 1'Albergo di Francia, riconoscibile dalle ricche e originali decorazioni che lo distinguono da tutti gli altri. Sul lato opposto della via, un cancello in ferro battuto conduce a un giardino turco.
Ritornando sul lato destro, troviamo la Chapelle Française (Cappella della Lingua di Francia), abbellita da una statua della Vergine con il Bambino e seguita dalla residenza del Cappellano della Lingua di Francia. Dopo aver attraversato uno stretto vicolo, si giunge all'Albergo di La via Ippoton dall'alto Provenza, caratterizzato da quattro stemmi disposti a forma di croce, di fronte al quale si trova 1'Albergo di Spagna. Sulla destra si erge il magnifico Palazzo del Gran Maestro, risalente al XV secolo. Il palazzo, distrutto nel 1856 dall'esplosione della polveriera, fu ricostruito dagli italiani in modo grandiose e con interni sontuosi per essere destinato a residenza estiva di Mussolini e del re Vittorio Emanuele III. Oggi questo palazzo ospita un museo contenente sculture, mosaici rinvenuti a Kos dagli italiani e mobili antichi. Nel quattrocentesco Ospedale dei Cavalieri ha sede il Museo Archeologko, in cui spicca la raffinata statuetta in marmo pario dell'Afrodite di Rodi, copia del I secolo a.C. di una statua ellenistica. Nella sala adiacente e custodita l'Afrodite di Thalassia, del IV secolo a.C., che, a giudizio dei più, e meno affascinante. In ogni caso, lo scrittore Lawrence Durrell non doveva pensarla così, dal momento che le dedico la sua opera Riflessi di una venere marina. Nella stessa sala e conservata anche la Testa di Elio, scolpita in marmo nel II secolo a.C. e rinvenuta nei dintorni del Palazzo del Gran Maestro, nel luogo in cui in passato sorgeva un tempio dedicato ad Elio.